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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

Barbaresco Serraboella (2010) di Barale Fratelli

L'azienda agricola Fratelli Barale nasce nel 1870, quando da poco si incominciava a parlare di vino Barolo grazie soprattutto a Camillo Benso Conte di Cavour e ai Marchesi Falletti. Ai giorni nostri per quanto riguarda i vigneti, Barale possiede 10 ettari di cui una parte nella zona Bussia, considerata una delle più rinomate per la produzione di Barolo, in grado di sviluppare prodotti strutturati e longevi. L'azienda è a conduzione biologica e ha sviluppato un interessante studio sui lieviti indigeni dell'uva delle sue vigne, che poi vengono utilizzati per la fermentazione del vino in botte. La filosofia aziendale è in parte riassumibile con la convinta attività e sperimentazione sui lieviti indigeni e alla ferma convinzione da parte dell'azienda che il loro utilizzo, al posto dei lieviti acquistati in commercio, porti a mantenere un alto grado di tipicità dei vini prodotti; il tutto tenendo conto della notevole evoluzione che si è avuta negli ultimi anni s

Il Ruchè Laccente di Montalbera, grande prova di eleganza e tipicità autoctone

L'azienda agricola Montalbera nasce agli inizi del 900 a Castagnole Monferrato. La storia corre lenta e senza grandi scossoni per l'azienda, fino agli anni '80, quando inizia un importante periodo di espansione, sia sul territorio nazionale che internazionale. Ad oggi l'azienda conta 160 ettari a Castagnole Monferrato tutti accorpati in un unico appezzamento dalla forma circolare. Il Ruchè come vitigno è un autoctono dalla personalità estremamente distintiva, che sa regalare contrasti che solitamente si possono trovare solo in due o più vini. Riesce infatti ad abbinare una naturale rotondità al palato, con una più che discreta acidità, una tannicità fine che si contrappone alla adeguata alcolicità, mentre i profumi sono aromatici e intriganti. Il naso si distingue su note di ribes, amarena, ricordi di lavanda e menta, rabarbaro e rosa. In bocca sorprende per il grande equilibrio nonostante una sapidità e acidità sugli scudi, controbilanciate adeguatame

Lago di Caldaro Kalterersee Classico 2016 - Kettmeir

Kettmeir è un produttore altoatesino che gode di una certa fama soprattutto sugli spumanti, che risultano al contempo eleganti ma anche dotati di una distintiva personalità al gusto. Tuttavia, in una fredda sera ancora di metà febbraio, mi è capitato di assaggiare una loro Schiava che mi ha sorpreso in quanto riusciva a conciliare la tipicità della Schiava con una morbidezza che gli regalava un sorso pieno e concreto. Con questo Santa Maddalena Classico Alto Adige Doc, il produttore dimostra di lavorare molto bene anche sui prodotti entry level. E' prodotto con uve schiava che dopo la svinatura fanno un passaggio in botte grande. Nel bicchiere rispecchia appieno la fragranza, freschezza e succosità tipica della Schiava, a cui aggiunge un tocco morbido al palato che sorprende e lo rende un prodotto molto flessibile in abbinamento con numerosi piatti della cucina di tutti i giorni. Ottimo con un delicato risotto ai funghi di Chef Fabrice.  

Barbaresco Fontanafredda (2000)

Fontanafredda è indubbiamente un nome storico delle Langhe. Una storia che nasce nel 1858, quando il re Vittorio Emanuele II acquista la Tenuta di Fontanafredda e inizia la coltivazione di Barolo. L'erede Emanuele Alberto di Mirafiori crede fortemente nella Tenuta e il 1878 e il 1894 la modernizza utilizzando operai specializzati, costruendo al suo interno un vero e proprio villaggio, contribuendo nel frattempo ad elevare il prestigio del Barolo in Italia. La prima grande crisi della Tenuta è degli anni 1928 e 1929, quando la fillossera prima e la crisi economica poi mettono in seria difficoltà l'azienda che viene venduta e rilevata dal Monte dei Paschi di Siena. Nel 2009 Fontanafredda viene acquistata da Oscar Farinetti, proprietario di Eataly, che ne ha rinverdito i fasti e rilanciata sotto il livello produttivo e commerciale, partendo dalla riduzione dei concimi chimici, erbicidi e solfiti, per poi passare alla certificazione biologica di tutti i 120 ettari di prop