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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

La Sicilia di Donnafugata raccontata da Sedara e Tancredi

Donnafugata comunica con i suoi prodotti una Sicilia enologica moderna, versatile, attenta al futuro ma con uno sguardo preciso sul passato e sulla terra da dove tutto proviene. Tra i suoi vini ne ho recentemente ribevuti due con molto piacere. Il Sedara basa il suo successo commerciale sullo stile fresco, immediato e moderno, ma che ha come base di partenza l'ottima materia prima. E' un blend di Nero d'Avola e altre varietà più o meno autoctone come Merlot, Syrah e Cabernet Sauvignon. Viene prodotto nella Sicilia sud-occidentale e più precisamente nella Tenuta di Contessa Entellina, ad una altitudine variabile tra i 200 e i 600 metri sul livello del mare, su suoli argillosi e profondamente alcalini. La densità d'impianto varia tra i 4.500 e i 6000 ceppi per ettaro mentre le rese si attestano sui 80-90 q.li/ha. Per conservare le sue doti di freschezza e immediatezza espressiva, viene affinato per 8 mesi solo in acciaio dopo la vinificazione che avvi

Il Kerner di Villscheider alla prova di Baccanera

Il Kerner ha visto crescere la sua popolarità in tempi piuttosto veloci. In passato era relegato come un vino a consumo locale oppure  ad un piccolo gruppo di esperti, ma oggi grazie alle sue complessità gusto-olfattive è sempre più conosciuto e apprezzato dal grande pubblico. Tecnicamente è un incrocio della Schiava, vitigno a bacca rossa, con il Rieslieng, vitigno a bacca bianca. Lo scopo dell'incrocio effettuato agli inizi degli anni '30 era quello di creare un vitigno resistente ai rigori invernali dell'Alto Adige. Una delle versioni più convincenti di Kerner che ho bevuto di recente è quello di Villscheider, un maso posto a 700 mslm, sopra la città di Bressanone. Il proprietario dal 1997 è Florian Hilpold; inizialmente la principale attività era l'allevamento del bestiame, seguita dalla coltivazione di alberi da frutto e solo per ultima la coltivazione della vite. Dal 2004 la crescita costante della domanda di vino unita alla conseguente crescita quali

Montefalco Rosso Arnaldo Caprai (2014)

Oggi parliamo di quello che per me è un 'classico di sempre' o se preferite un 'evergreen'. Perchè il Montefalco Rosso di Arnaldo Caprai non è certo una scoperta per nessuno, ma è il classico vino di cui tendo piuttosto volentieri a ripetere la bevuta anno dopo anno (un altro produttore così è Nino Negri). Arnaldo Caprai è la più rinomata azienda produttrice di Sagrantino dell'Umbria, i suoi vini sono potenti e al contempo avvolti da una eleganza concreta e ricercata che unisce territorialità e modernità. Piccoli capolavori che hanno saputo trascinare verso l'eccellenza molte altre aziende umbre, in un virtuosismo contagioso e positivo come raramente se ne vede in giro. I risultati raggiunti sono dovuti ad un giusto mix di ricerca continua, valorizzazione (in tempi non sospetti) del terroir, un concetto molto sviluppato di marketing (come non ricordarsi del matrimonio di Michael Douglas e di Catherine Zeta Jones a base di Sagrantino con conseguente bo

L'eleganza semplice e raffinata del Frappato di Planeta (2016)

Siamo idealmente nella assolata campagna della Sicilia sud-orientale, dove nasce un interessante e talvolta poco conosciuto vitigno autoctono siciliano: il Frappato. La sua origine e il suo sviluppo nella terra siciliana si perde nella notte dei tempi; molto più interessante è invece parlare della sua evoluzione che si è sviluppata di pari passo con il passaggio della viticoltura dell’isola, da semplice contributore di vino per le aziende agricole del nord a una gestione dei vigneti e della cantina con spirito tipicamente imprenditoriale che ha portato ad una vera e propria rinascita della viticoltura siciliana. Ed è così che oggi riconosciamo i vini siciliani (con poche eccezioni) come dei prodotti eleganti, raffinati e in grado di accompagnare un gran numero di piatti della cucina di tutti i giorni. Il vitigno cresce bene sui suoli sabbiosi di natura calcarea della zona, non senza l’apporto di tufo negli strati più profondi. Da sempre uno dei produttori che lo i

Un metodo classico nel cuore della Brianza. Terrazze di Montevecchia

Non ho mai avuto dubbi sul fatto che il vero vino di Milano fosse fatto a Montevecchia (24 km a nord) e non invece a San Colombano (40 km a Sud). Il motivo per cui a San Colombano è stata data la denominazione di ‘vino di Milano’, è semplicemente il fatto che a Montevecchia la viticoltura, presente da tempi molto remoti, sia scomparsa con l’arrivo della fillossera e con il contemporaneo forte sviluppo dell’industria nell’area milanese e lariana. In particolare mentre in altre aree Lombarde la soluzione alla fillossera è stato l’utilizzo di portainnesti di uva americana, a Montevecchia questo processo non è avvenuto, lasciando semplicemente morire la viticoltura del luogo, se non per qualche isolato caso di contadino che la piantava nei cortili come ornamento. La vite in questa zona era presente già ai tempi dei Galli Cisalpini prima e dei Romani poi, con un primo riferimento in ordine temporale da parte di Strabone (I secolo d.C.). Tra i vitigni citati dalle diverse fo

Barbera d'Alba superiore annata 2015 di Azienda agricola Boasso

L'azienda agricola Boasso lavora a Serralunga d'Alba, in pieno territorio del Barolo. Su queste colline che raramente superano i 300-350 metri di altitudine e su un suolo marnoso e calcareo nascono i Barolo più intensi, longevi e territoriali. Nonostante la zona sia pienamente vocata al vino principe piemontese, Boasso produce anche altri vini a Serralunga d'Alba, come Barbera, Arneis, Dolcetto e perfino Moscato. Tra questi la Barbera raggiunge dei risultati entusiasmanti. La Barbera è il vino di maggior produzione della regione, ma a seconda del tipo di zona dove viene prodotto e delle scelte del vignaiolo può dare vita a vini molto leggeri e fruttati fino ad arrivare a versioni intense, penetranti a volte anche cupe. La Barbera di Boasso, per scelta e per tradizione territoriale, assomiglia sicuramente di più a quest'ultima categoria, tanto che, abbinata ad un piatto di risotto al Castelmagno di media stagionatura, non si è per nulla eclissata.

Barolo San Lorenzo annata 2011 di Fratelli Alessandria

Il Barolo San Lorenzo di Verduno dei Fratelli Alessandria è un cru del comune di Verduno, sottozona famosa per dar vita a Baroli complessi, sofisticati, con tannini eleganti e in generale un approccio meno muscoloso rispetto al triangolo La Morra, Castiglione Falletto, Barolo. La vigna che produce questo San Lorenzo ha una estensione di neanche 1 ettaro con una età media delle viti di 30 anni, mentre il suolo è a medio impasto calcareo tendente al limoso. Una volta raccolte le uve nella seconda decade di ottobre, la macerazione e la vinificazione avviene in vasche di acciaio a temperatura controllata per 25-30 giorni. Seguono tre anni di maturazione e affinamento in botti di rovere di Slavonia da 20-30 ettolitri e altri 2 mesi ancora in acciaio prima della messa in bottiglia per l'affinamento per ulteriori 6 mesi. La prima annata prodotta è stata nel 1997 e ad oggi si parla di circa 4.000 preziosissime bottiglie di questo vero e proprio nettare degli dei che, in una sera

Verticale di 12 annate del Barbaresco dei Produttori di Barbaresco

Il primo post dell'anno è dedicato ad una degustazione del novembre 2017 di cui non avevo trovato ancora il tempo di parlarvi. Si tratta di una spettacolare verticale di dodici annate di Barbaresco Ovello dei Produttori del Barbaresco. Una verticale iniziata con una commuovente annata 1978, proseguita con un superlativo 1982 per poi incontrare diverse altre annate degne di nota. La caratteristica generale è che mentre le annate più lontane nel tempo avevano tutte note marcatamente diverse dalle altre, le annate più recenti hanno evidenziati gusti e nuance più omologati tra di loro pur se di alto profilo. Ecco di seguito tutte le annate degustate: 1978, 1982, 1997, 1999, 2000, 2001, 2004, 2005, 2007, 2008, 2009, 2011. Nessuna è risultata particolarmente sotto la media mentre quelle tra poco citate sono invece risultate annate particolarmente distintive sotto tutti i punti di vista. Annata 1978 Forse non la migliore tra le migliori ma valeva la pena una citazione v