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Visualizzazione dei post da agosto, 2016

Il giovane promettente Brunello di Montalcino Capanna annata 2010, all'assaggio di Baccanera

Brunello di Montalcino di Capanna Certo l'estate non è la stagione ideale per bersi un buon Brunello di Montalcino di Capanna. Eppure l'abbinamento con certi piatti, nel caso specifico uno stupendo capriolo al ginepro con contorno di patate arrosto, rende indispensabile l'assaggio di questo tipo di vini se si vuole accompagnarli in modo adeguato. Inoltre l'accortezza di servire il vino rosso non alla temperatura ambiente, come si sente spesso dire in giro in modo del tutto sbagliato, ma semplicemente alla temperatura a cui questo tipo di vino va servito, che nel caso di un vino importante come il Brunello può arrivare ai 18-20 gradi, fa capire come si possa serenamente bere Brunello, Barolo e Amarone anche d'estate e in modo del tutto piacevole. Capanna è una azienda a conduzione famigliare, fondata nel 1957 a Montosoli, a nord di Montalcino. Come (quasi) tutte le aziende agricole della zona si è fatta trovare pronta, quando negli anni '80 è esploso il

Sauternes Chateaux Simon, annata 2010

Sauternes di Chateaux Simon Secondo la legislazione francese i Sauternes, raggruppati nelle tre Aoc Sauternes, Barsac e Cérons, sono considerati Vin blanc liquoreux. Sono uve di Semillon e Sauvignon blanc, con prevalenza del primo vitigno, che subiscono una sovramaturazione in vigna, a cui si aggiunge la particolarità di essere attaccati dalla Botrytis Cinerea, una particolare muffa che si presenta in condizioni del tutto particolari e cioè alla presenza ad un certo punto della maturazione di particolari condizioni di umidità, seguito da un periodo piuttosto secco. La Botrytis Cinerea ha l'effetto di consumare l'acqua dell'acino, permettendo la concentrazione delle sostanze in poca, importantissima polpa, mentre il periodo secco successivo consente di proseguire l'azione di disidratazione degli acini e il loro naturale arricchimento in glicerina e zuccheri. Chiaramente le irregolarità atmosferiche che si stanno sempre più concretizzando negli ultimi anni, rendon

La mia personalissima sorpresa (e intrinsica felicità) di bere Chianti superiore di Podere Alberese

Chianti di Podere Alberese E' da un po che non assaggiavo Chianti e finalmente una sera mi si è presentata l'occasione di assaggiarne una bottiglia di Podere Alberese, una giovane ma molto dinamica azienda che opera in provincia di Siena. La zona di produzione del Chianti è costituita da territori che si trovano nelle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.  Inutile dire che l’origine del Chianti si perde nella notte dei tempi, anche se la prima delimitazione ufficiale risale al 1932.  Oggi il Chianti si estende su un territorio molto vasto e la denominazione può essere integrata con le menzioni aggiuntive Colli Aretini, Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colline Pisane, Montalbano, Rufina e Montespertoli. Come accennavo in precedenza, Podere Alberese, a differenza del Chianti, ha una storia recente. Nasce infatti nel 2003 ad Asciano, in provincia di Siena. Alla produzione olivicola si è subito affiancata la coltivazione della vite, mentre

Il sontuoso Pedro Ximenez di Toro Albalà

Il Pedro Ximenez di Toro Albalà Prima di assaggiare (per voi virtualmente) questo superbo Pedro Ximenez di Bodega Toro Albalà, vale la pena ripercorrere brevemente cosa si intende per Sherry, in particolare nella sua tipologia Pedro Ximenez. E' un tipo di sherry più ricco e più dolce rispetto allo Sherry tradizionale, ottenuto da uve omonime fatto appassire su graticci e a cui viene poi aggiunto alcol per garantire il residuo zuccherino. Il Pedro Ximenez da me assaggiato viene prodotto a Montilla-Moriles, una storica zona di produzione, anche se nel passato era considerata una zona di produzione di mosti e per la famosa zona dello Jerez, dove si produce lo Sherry più tradizionale. Ci troviamo in media collina, a circa 500 m.s.l.m. Bodega Toro Albalà è una delle realtà più importanti della denominazione. Con una produzione di quasi 500 mila bottiglie è un'azienda che conserva le tradizioni e che potrebbe senza problemi raddoppiare la produzione, ma alla quantità pre

La classe e l'aristocratica eleganza del Marciliano di Falesco

Marciliano di Falesco Parlando di Falesco si rischia di ripetersi ma vale la pena sintetizzare che siamo nelle vicinanze del lago di Bolsena, ma per quanto riguarda la tenuta del Marciliano siamo ancora in Umbria anche se molto vicino al confine con il Lazio. Vale la pena di ricordare che Cotarella ha saputo rompere le tradizioni di una terra che storicamente è sempre stata considerata ideale solo per la produzioni di vini bianchi, impiantando Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, ottenendo attraverso un misto di tecnologia d'avanguardia, cura meticolosa di ogni processo produttivo e alta selezione qualitativa, oltre ripetute selezioni clonali, un vino rosso di sicuro successo. In poche parole si parte dallo studio e dalla ricerca per arrivare, attraverso l'attenta cura della vigna e l'utilizzo di tecnologie in parte innovative in cantina, ad un prodotto che non si può che trovare di grande classe ed eleganza espressiva. Nel Marciliano Cotarella ha saputo combinare l

I vini marcatamente distintivi di Palazzone

Campo del Guardiano di Palazzone L’idea di dedicare una cena abbinando i vini di un’unica azienda, si concretizza una sera di mezza estate, iniziata con un clima afoso tipico di luglio e continuata con improvviso quando provvidenziale acquazzone rinfrescante. L’azienda è Palazzone, un produttore ampiamente conosciuto nel panorama enologico italiano, di cui avevamo assaggiato i vini nel corso del Vinitaly 2016, trovandoli interessanti al punto da decidere un acquisto per riassaggiare quelli già provati in una cornice meno caotica di quella della fiera e per provare altri prodotti che non conoscevamo, ma di cui si sente spesso parlare. L’azienda si trova in Umbria e più precisamente a Rocca Ripesena, in un territorio di confine tra Umbria, Lazio e Toscana, poco distante dal Lago di Bolsena con i suoi terreni di origine sedimentaria e argillosa con una buona influenza da parte dei terreni di origine vulcanica e tufacei dei dintorni del lago di Bolsena. L’avventura di Palazz