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Visualizzazione dei post da luglio, 2016

Aldiola Colli del Limbara Igt (2008) - Cantina del Vermentino

Aldiola Colli del Limbari E' la mia personalissima estate del Vermentino, dove per caso o per curiosità sto assaggiando diversi prodotti interessanti di questo vitigno autoctono molto versatile che si presta meravigliosamente in abbinamento alla maggior parte delle preparazioni a base di pesce. Nello specifico mi sono avvicinato a questa bottiglia incuriosito più che altro dalla denominazione 'Colli del Limbara' che onestamente non avevo mai nemmeno sentito nominare. La maggior parte dei territori coinvolti in questa denominazione è situata in Gallura, dove la coltivazione della vita ha origini antichissime, se si considera che i primi reperti sono del periodo punico. Con i romani oltre ad un salto di qualità nella coltivazione della vite e nella successiva produzione e conservazione del vino, vengono anche introdotti nuovi vitigni come il Moscato e il Nasco, mentre si deve attendere la dominazione spagnola per l'introduzione sull'isola di vitigni come il

Il Barbaresco Faset di Castello di Verduno annata 2007

Barbaresco Faset di Castello di Verduno Con una certa enfasi, ma senza poi tanto esagerare, si può serenamente affermare che il progenitore del Barolo ha avuto una sua determinante evoluzione verso il vino che conosciamo oggi nel Castello di Verduno, che ha una antichissima storia che parte nel 1500, quando la famiglia Cerrato da inizio alla costruzione del castello, passando per l’acquisto del castello e di tutte le sue proprietà terriere da parte di Re Carlo Alberto nel 1838. Il Re decide di affidare al generale in pensione Paolo Francesco Staglieno, discendente di una famosa famiglia patrizia genovese, la direzione enologica della tenuta considerando le sue competenze in campo viticolo. Il generale sperimentò diverse vinificazioni di Nebbiolo e intuì, in un’epoca molto diversa dalla nostra, le sue potenzialità di invecchiamento, gettando le basi per la produzione del futuro Barolo. Nel 1909 la proprietà viene acquisita dalla famiglia Burlotto che ancora oggi ha la prop

Vermentino Igt Plinio (2014) - Bruni

Dopo una serie di bevute poco interessanti finalmente qualcosa per cui vale la pena scrivere due righe, complice una vacanza al mare nella parte più a sud della Toscana. Qui si produce e beve rosso, mentre il poco bianco prodotto è quasi sempre Vermentino, che io considero in assoluto il vino più facile da abbinare al pesce, sia per la generosa fragranza del suo bouquet sia per il suo palato sapido e piacevolmente fresco. Il Vermentino è diffuso soprattutto in Liguria, Toscana e Sardegna, quasi sempre con vigne poco distanti dal mare e dalla sua benefica influenza. Il Vermentino Igt di Bruni, nasce a Fonteblanda, in provincia di Grosseto, una piccola frazione del comune di Orbetello, su un terreno praticamente poco al di sopra del livello del mare, presso il golfo di Talamone, poco a sud rispetto ai monti dell'Uccellina e del Parco naturale della Maremma. Qui le vigne sono intervallate dagli ulivi, da qualche filare di cipressi e da strade strette e in alcuni casi sterrate

Montiano Lazio Igt (2013) - Falesco

Montiano di Falesco Con il Montiano, Cotarella non si è limitato a produrre un rosso, anche solo ben riuscito, ma ha voluto produrre un grande vino rosso in una zona storicamente votata alla produzione di vini bianchi. Siamo nei vigneti che circondano il lago di Bolsena, con il suo terreno di origine vulcanica composto da lapilli che donano mineralità e un profumo del tutto unico ai vini di queste parti. E' appunto il terreno l'elemento determinante per questo rosso a base Merlot, che nasce meno morbido e meno caldo rispetto a molti altri Merlot toscani, ma più elegante e fresco. Il resto lo fa la grande cura per la qualità, la selezione continua, la densità di impianto, la sperimentazione e selezione dei cloni, oltre alla continua evoluzione tecnologica in cantina per arrivare al miglior risultato possibile. E' anche un vino che ha saputo molto cambiare nel corso della sua storia, sia per le varie sperimentazioni a cui Cotarella si è dedicato, sia per un cambi

I vini intrinsecamente friulani di Isidoro Polencic

Ho assaggiato un vino di Polencic per la prima volta durante il Vinitaly 2016. Con alcuni amici abbiamo dedicato particolare attenzione al Friuli, terra di grandi vini bianchi ma che sa produrre anche ottimi rossi, soprattutto nelle zone più calde. Durante questo tour vitivinicolo che mirava a selezionare attentamente i migliori produttori, ci siamo imbattuti nello stand di Polencic, che un mio amico aveva in precedenza già assaggiato e che ricordava come un buon produttore. Lo stand in quel momento era vuoto, così ci siamo fermati e una gentilissima signora bionda ci ha accolto con un largo sorriso e ci ha fatto assaggiare diversi prodotti, intrattenendoci a parlare di terreno, vendemmie, andamenti climatici per poi passare allo scandalo (poi rivelatosi una bufala) dell'aggiunta di aromi nel sauvignon, per finire con biotipi di vitigni e tanto altro ancora. L'impressione è stata molto positiva sia per i vini assaggiati sia per l'accoglienza ricevuta e una volta rito