Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2016

Blanc de Morgex et de la Salle Vallèe D'Aoste Doc (2013) - Cave du Vin Blanc de Morgex et de la Salle

Blanc de Morgex et de la Salle di Cave du Vin Blanc Come sempre quando mi capita di bere un vino non propriamente comune provo una certa intima soddisfazione al momento dell'acquisto, pregustando poi il momento in cui dovrò stappare la bottiglia e goderne del contenuto. In parte sarà dovuto al fatto che certi prodotti non ti capitano a caso, te li devi proprio andare a cercare e qui prevale la mia tendenza enoico-distintiva. Ma in larga parte invece, prevale la mia naturale propensione alla curiosità di sapere come sarà quel vino che non ho mai assaggiato. Tra i vini più rari, almeno tra quelli italiani, i prodotti della Valle d'Aosta sono un vero e proprio unicum enologico dettato da condizioni pedo-climatiche e dai vitigni utilizzati, uniti al fatto che visto l'esiguo quantitativo prodotto spesso sono anche vini introvabili fuori dal territorio d'origine. Altro fattore non irrilevante è la presenza di numerosi vitigni autoctoni (rari) tra cui si potrebbero c

Barolo Ciabot Tanasio Docg (2010) - Sobrero

Barolo Ciabot Tanasio Sobrero  Potremmo considerarlo un piccolo, giovane e promettente produttore di Langa, che con i suoi Nebbiolo declinati in Barbera e Barolo, oltre al classico Dolcetto, si è più volte messo in mostra e ha saputo catturare l'attenzione di critici, giornalisti e professionisti del settore. La storia di Sobrero è semplice e inizia nel 1940 con nonno Francesco che coltiva l'uva e la vende fino agli anni '60, quando i figli Settimo e Pierfranco iniziano a vinificare e danno vita alla prima etichetta di Barolo nel 1964. Dal 1964 ad oggi l'azienda sembra essersi concentrata sull'aumento degli ettari vitati, sull'esportazione verso i mercati internazionali e naturalmente verso un continuo miglioramento qualitativo fino ad arrivare ai giorni nostri. Oggi l'azienda è guidata da Flavio Sobrero, che con i suoi 16 ettari vitati a Castiglione Falletto, uno dei comuni più rinomati delle Langhe, produce un ottimo Barolo 'base' chiamato

Champagne Brut Adam-Jaeger

Champagne Adam-Jaeger Come molti sanno il segreto dello Champagne è composto da un misto di latitudine e terroir. La latitudine è infatti più elevata che in qualsiasi altra regione viticola, anche se questo era forse vero fino ad una ventina di anni fa. Ad oggi in Inghilterra, a causa del riscaldamento globale e grazie ad un terreno molto simile, si producono degli spumanti di tutto rispetto. E infatti i francesi, che hanno sempre uno spiccato acume imprenditoriale, hanno investito pesantemente nei terreni. Per quanto riguarda invece il terroir, la fortuna dello Champagne è rappresentata dalla forte presenza nel sottosuolo di gesso, una roccia tenera che assorbe l'acqua e funziona da perfetto umidificatore rilasciando l'acqua poco alla volta. Inoltre consente di produrre un'uva carica di azoto, che a sua volta favorisce l'attività dei lieviti. Una combinazione fortunata che i francesi non si sono certo lasciati scappare. La parte centrale della Champagne è c

Due passiti siciliani: Malvasia delle Lipari di Hauner e Passito Gianfranco Ferrè di Feudi del Pisciotto

Oggi volevo proporre il confronto (a distanza) di due passiti siciliani, che in comune oltre al fatto di essere prodotti sulla stessa isola, hanno una certa spinta verso l'innovazione e la ricerca della distinzione e dell'unicità. Malvasia delle Lipari di Hauner Il primo passito è la Malvasia delle Lipari di Carlo Hauner, pittore bresciano di origini boeme che durante una vacanza a Salina verso la fine degli anni '60, si innamorò dell'isola e acquistò terreni abbandonati da contadini emigrati in Australia e in America, impiantando Malvasia e arrivando a produrre negli anni un grande passito, utilizzando anche tecniche innovative per il suo tempo (tecniche di raffreddamento durante la macerazione e appassimento degli acini sulla pianta). Sulla bottiglia non potevano mancare le etichette che riportano alcuni quadri disegnati dall'artista dove prevalgono verde, rosso, arancione e nero (i colori di Salina), con bottiglia tipicamente di vetro chiaro come si usa p

La Segreta Sicilia Doc (2014) - Planeta

La Segreta di Planeta Negli ultimi tempi, complici alcuni amici appassionati di vini piemontesi, ho trascurato i prodotti di altre regioni italiane, come la Sicilia. Così nel mio girare tra enoteche e piccoli supermercati in cerca di prodotti che non ho mai bevuto, mi sono lasciato coinvolgere da quell'istinto all'acquisto tipico di chi si trova a scegliere tra un discreto numero di bottiglie senza una idea precisa e ho deciso di acquistare un vino siciliano di cui conosco molto bene il produttore ma non il vino in questione. La Segreta nasce nella Sicilia occidentale (Menfi) sulle dolci colline dell'entroterra, in una delle numerose proprietà sparse sull'isola su cui Planeta ha saputo investire e crescere costantemente anno dopo anno. La tenuta si chiama Dispensa, nucleo storico di Planeta, circondata da 160 ettari di vigneto, distribuito su un terreno brullo e in parte pianeggiante con grigie colline in lontananza a formare un semicerchio a protezione di Menf

Dal Lago di Caldaro il Lagrein e il Gewurztraminer di Erste+Neue

Anche se non bisognerebbe mai generalizzare, la mia personalissima opinione fondata su ripetuti assaggi, è che i produttori dell'Alto Adige si distinguono sul mercato per la serietà con la quale fanno il proprio lavoro. Del resto, escludendo i vini da supermercato di basso prezzo, non ricordo nemmeno un produttore altoatesino che mi abbia davvero deluso. La loro serietà si sviluppa nel concreto di tutti i giorni con il buon senso di produttori che sanno investire nella qualità dei propri vini, sapendo che questo avrà un naturale ritorno in termini di vendite.   La Erste+Neue nasce dalla fusione nel 1986 delle Prima Cantina Sociale di Caldaro fondata nel 1900 con la Nuova Cantina sociale di Caldaro nata nel 1925. La cantina può contare sull'apporto di 430 soci conferitori che lavorano le splendide colline terrazzate che circondano il microclima unico del Lago di Caldaro e dove vengono coltivate vigne di Gewurztraminer, Lagrein, Schiava oltre agli internazionali Chardonnay,

Serata Barbaresco

Il Nebbiolo trova la sua massima espressione nelle colline langarole ed in particolare sui terreni composti di argilla calcarea tipici della sponda destra del Tanaro. In particolare la zona del Barbaresco merita una menzione speciale, sia per un rapporto qualità-prezzo molto invitante, sia per una espressione del vitigno Nebbiolo meno 'impegnativa' rispetto al suo scomodo vicino di nome Barolo. Ma basta tornare indietro di 30 anni per scoprire che la situazione non era molto simile a quella odierna. La macerazione insistita, eccessivamente prolungata ed un invecchiamento interminabile in grandi botti di rovere consegnavano un vino che spesso era pesante e già piuttosto maturo all'apertura della bottiglia. Quindi gli anni 70 e 80 hanno visto una produzione di Barbaresco molto tannico, dotato di eccessiva potenza e poco equilibrio; poi l'avvento di un pubblico che ricercava più l'equilibrio e le note fruttate hanno determinato una svolta, fino al Barbaresco come l

La Barbera interpretata da Coppo

Barbera Camp du Rouss di Coppo Coppo è uno storico produttore di vino piemontese con sede a Canelli dal lontano 1892. Ha una produzione di circa 400 mila bottiglie ampiamente incentrata sulla Barbera, per la quale è uno dei più grandi produttori oltre che punto di riferimento nel Monferrato. Ha una vera e propria particolarità nelle sue cantine scavate nel tufo calcareo delle colline sotto Canelli, che l'Unesco ha riconosciuto come patrimonio mondiale dell'umanità e che si sviluppano per circa 5.000 metri quadrati. Come detto Coppo, anche se si trova in una delle maggiore zone a produzione di spumante italiano, ha da sempre molto puntato sulla Barbera, vitigno antico, popolare e operaio, che sa esprimersi pienamente nel carattere solo in apparenza timido e diffidente dei piemontesi. Vino che negli ultimi anni ha subito una certa riduzione nelle vendite a favore di vini considerati più moderni a dispetto di una Barbera che negli anni '80 ha visto calare la sua quali

Gamay Vallée d'Aoste Doc (2014) - Institute Agricole Régional

Gamay di Institute Agricole Regional L'Institute Agricole Régional della Valle d'Aosta è al contempo una scuola di agraria, una azienda agricola e un istituto di ricerca. Ed è proprio grazie alla ricerca applicata che l'istituto ha potuto sperimentare alcuni vitigni autoctoni rari, recuperati nelle vecchie vigne valdostane, spesso abbandonate o coltivate da contadini spesso poco consapevoli della tipologia di uva prodotta. Per alcuni di questi vitigni, dopo un sufficiente numero di anni di sperimentazione, si è deciso la commercializzazione anche se in un numero limitato di bottiglie, mentre per altri la sperimentazione continua. Del resto l'azienda agricola produce ben 20 etichette diverse, cosa che difficilmente un produttore indipendente potrebbe permettersi di fare e tra queste etichette ci sono due prodotti che potrei definire molto rari come il Perce-Neige o il Blanc de Prior, entrambi vini bianchi. Tra gli altri vini bianchi prodotti troviamo i classici