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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

VIGNA RUNC COLLIO MALVASIA DOC (2012) - AZIENDA AGRICOLA IL CARPINO

La storia dell'azienda agricola Il Carpino inizia negli anni '70 ed è comune a molte altre piccole realtà italiane. Silvano è un commerciante ortofrutticolo che decide di lanciarsi nella produzione e commercializzazione del vino, in particolare di quello sfuso. Acquista qualche ettaro di terra, poi inizia ad aiutarlo il genero, mentre cala la produzione del vino sfuso e aumenta quella di vino imbottigliato; contemporaneamente aumentano gli ettari di terreno, arrivati ad oggi a 15 in proprietà e 2 in affitto. Negli ultimi anni l'azienda sceglie una conduzione biologica della produzione, escludendo l'uso di prodotti chimici di sintesi, diserbanti e in generale l'utilizzo invasivo del terreno e la vite, crescendo in armonia con l'ambiente, ringrazia il produttore-contadino con uve naturali, sane ed equilibrate nelle sue componenti organolettiche. Tutto sommato niente di incredibilmente incompatibile con la coltivazione della vite, ma solo buon senso contadi

VALDOBBIADENE PROSECCO SUPERIORE DRY (2013) - VAL D'OCA

Prosecco Uvaggio Storico di Val d'Oca Dopo tanto rosso e dopo la pausa raffreddore, avevo voglia di un vino semplice, diretto, immediato da abbinare con un antipasto e un primo semplice, e visto che era da un po' di tempo che non assaggiavo un prosecco ho deciso di aprire una bottiglia di Val d'Oca, cooperativa di produttori di Valdobbiadene, che fanno della qualità un impegno costante su cui si basa tutta la produzione, nonostante numeri di una certa importanza (circa 11 milioni le bottiglie prodotte). La storia più accreditata sull'origine del prosecco parla di un vino già noto ai tempi dei Romani e chiamato Pucino, proveniente dalle stesse colline dove oggi si coltiva la Glera, vitigno principe del prosecco. Ancora intorno agli anni '60, come del resto succedeva per molti altri vini, il prosecco era composto da diversi vitigni oltre alla Glera, come Bianchetta, Verdiso e Perera. Infatti nel passato l'utilizzo di vitigni cosiddetti minori contribuiva

VERTICALE DI SFORZATO AZIENDA NERA

La cosa peggiore che possa capitare ad un sommelier (anche ad uno di basso livello come il sottoscritto) è  quella di prendersi un brutto raffreddore e quindi di non potersi gustare i profumi e sapori del vino. Nel mio caso, quando domenica sera, le prime avvisaglie si sono manifestate in tutta la loro scomoda certezza, non potevo che inorridire pensando alla verticale di bitto e sforzato di valtellina in programma per il martedi. Mi sono quindi visto costretto, in deroga alle mie solite abitudini, a bombardarmi di medicinali sperando almeno di ritardarne l'esplosione. Grazie al cielo sono riuscito nell'intento di allontanare il raffreddore e mi sono goduto una bella serata organizzata dall'Ais di Monza e Brianza. Il produttore Stefano Nera ha portato quattro annate in degustazione del suo Messere, Sforzato di Valtellina prodotto a Chiuro, in provincia di Sondrio. I vigneti sono situati nelle sottozone Grumello e Valgella. L'uva raccolta al giusto grado di matu

BENUARA SICILIA IGT (2013) - CUSUMANO

Nero d'Avola e Syrah non è certo un binomio nuovo per la Sicilia. Del resto il Nero d'Avola è il vino siciliano più conosciuto, l'autoctono per eccellenza, molto diffuso un po' in tutta la regione ma soprattutto nella parte occidentale (Agrigento, Palermo e Marsala). Il Syrah in Sicilia è una scoperta più recente, ma la sua introduzione al pari di altri vitigni internazionali ha avuto il pregio di risvegliare l'interesse verso la viticoltura siciliana. Vitigno dalle antichissime origini, pare infatti arrivare dall'Iran, è molto diffuso nel sud della Francia, sua patria di elezione dove raggiunge un livello qualitativo molto alto. Cusumano è un produttore che in pochissimi anni è riuscito a imporsi nel panorama vitivinicolo italiano con un mix di ottimi prodotti, buona scelte commerciali e marketing innovativo. Fin dall'inizio della sua avventura, l'azienda di Partinico dei fratelli Cusumano ha ingaggiato l'enologo piemontese Mario Ronc

SINE METU FRASCATI SUPERIORE DOCG (2013) - CANTINA DI MONTE PORZIO CATONE

Il Frascati è un vino che bevo volentieri ogni volta che posso ed è anche uno dei pochi vini che riuscirei a riconoscere in una degustazione alla cieca per la sua unicità visiva e gusto-olfattiva nell'affollato panorama enologico odierno. Ha conosciuto, come la sua regione, sotto l'aspetto vitivinicolo un percorso da montagne russe, che lo ha portato ad essere il vino preferito dai papi durante il medio evo, mentre negli ultimi tempi era considerato un vino di scarso pregio, buono per riempire la boccia da due litri in vendita al supermercato o al più uno sfuso da cantina sociale. Diverse aziende hanno contribuito alla rinascita del Frascati come vino di qualità: da Fontana Candida a De Santis, da Poggio le Volpi a l'Olivella, oltre a diverse altre. Viene prodotto nella zona dei famosi Castelli Romani, su terreni di origine vulcanica coltivate a vite fin dai tempi degli Etruschi, Latini e Romani, mescolando sapientemente l'uvaggio di Trebbiano e Malvasia bianca d

UNA REALTA' MOLISANA: LA TINTILIA DI MAJO NORANTE

Dopo il mio assaggio di Opalia, la Tintilia di Campi Valerio, mi era rimasta la voglia di assaggiare ancora questo autoctono molisano e di rivivere le positive esperienze riscontrate nel bicchiere. Tuttavia non sono molte le enoteche di Milano e dintorni che tengono sullo scaffale qualche bottiglia della poco famosa Tintilia, non parliamo poi di Gdo o ristoranti. E' più facile invece ritrovarla in rete, magari di qualche produttore di medie-grandi dimensioni che oltre alla produzione di Montepulciano, Sangiovese e Trebbiano tipici del molisano e dell'Abruzzo, si sono cimentati nell'avventura della Tintilia. Ed è così che a dicembre mi sono fatto il mio personalissimo regalo di Natale, acquistando su Internet, tra le altre, una bottiglia di Tintilia di Majo Norante, conosciuto produttore molisano di cui avevo da poco degustato una semplice e godevole Falanghina. Vitigno autoctono molisano per eccellenza, ha origini incerte, ma quasi certamente è arrivato dalla Spag

LU VERU PIACIRI ETNA ROSSO DOC (2012) - AL-CANTARA

I vini dell'Etna mi hanno sempre un po' affascinato, prima ancora che all'assaggio, per la poetica immagine di questi vigneti con lo sfondo minaccioso del vulcano, magari con la cima innevata e qualche sbuffo qua e la all'orizzonte. Nello scegliere i vini e per non rimanerne deluso (come mi è già successo in passato) ho deciso di dirigermi verso i produttori più piccoli e non necessariamente famosi. Qualche nome lo conoscevo già per consiglio di amici siciliani, ma molti dei loro 'cru' sono fuori dalla portata delle mie tasche. Non rimaneva quindi che prendere una versione base (anche se questo termine non piace a molti produttori devo dire che non saprei come meglio descrivere il prodotto meno ambizioso e meno costoso di ogni azienda), oppure scegliere un produttore sconosciuto con la precauzione di cercare qualche informazione dalla rete dopo aver individuato la bottiglia. La scelta è ricaduta su Al-Cantara, giovane azienda che opera in contrada Feudo

CORNALIN VALLÈE D'AOSTE DOP (2011) - LE CLOCHER

Primo vino del 2015 e subito una bella sorpesa. Le Clocher di Danilo Charrere è una medio-piccola realtà altoatesina situata sulla Route des vins della Valle d'Aosta e non lontano da Aosta. I suoi vigneti si estendono per 4 ettari tra i 400 e i 900 metri, dove vengono prodotti, accanto ai vitigni internazionali, una buona selezione di vitigni autoctoni come Fumint, Torrette, Petit Arvin e Cornalin. Ho acquistato una bottiglia di quest'ultimo proprio perchè non avevo mai assaggiato questo vitigno; del resto quando si tratta si assaggiare qualche autoctono per me nuovo sono sempre in prima fila. E il Cornalin è il classico vitigno raro che ha rischiato seriamente l'estinzione. Arrivato dalla Francia e stabilitosi molto bene nella valle alpina dominata dal Monte Bianco, ha conosciuto negli anni '60 un periodo di crisi, fino a raggiungere una coltivazione sporadica e isolata ad opera di pochi e coraggiosi viticoltori. Ha invece continuato ad essere prodotto e in