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Visualizzazione dei post da settembre, 2014

FURGGL ALTO ADIGE LAGREIN DOC (2012) - FRANZ GOJER

Qualche volta capita. Ti aspetti da un certo tipo di vino alcune caratteristiche ben precise, ma poi nel bicchiere ne trovi delle altre. Ma andiamo con ordine. Ricordavo perfettamente le sensazioni che mi sono trovato stappando il Lagrein di Georg Ramoser, un vino dai toni caldi, pieni, avvolgenti, quando in enoteca ho deciso di acquistare il Fruggle, il Lagrein di Franz Gojer. Siamo a Santa Maddalena, poco a sud di Bolzano, dove si distendono dolci colline coltivate a vite e dove spesso le aziende sono a conduzione familiare, con piccole produzioni ma molto curate e selezionate. L'Azienda agricola Glogglhof produce i vini tipici della zona come Pinot Bianco, Schiava, Lagrein, Kerner. Decido di aprirlo subito, la sera stessa dell'acquisto; si troverà abbinato ad un piatto di speck. Alcune note tecniche prima della degustazione ci raccontano che il vigneto  è posizionato su un terreno porfidico di natura alluvionale. La fermentazione avviene in botte grande dove svo

UN SANGIOVESE CHE HA FATTO ACCIAIO MA CON UN CARATTERE DI FERRO

Mi approccio al Pikler, un Sangiovese in purezza, con una certa dose di apprensione. Avevo intenzione di aprirla in inverno questa bottiglia dell'Azienda agricola Bruscia (di cui ho già parlato in un mio precedente post), quando temperature e piatti in abbinamento sarebbero stati più adeguati con un rosso che sapevo possedere buona struttura e carattere per averlo assaggiato direttamente dal produttore in un assolato pomeriggio di inizio agosto. Invece complice una pioggia fine e insistente, la fine di una lunga settimana lavorativa e appunto la curiosità di poter riscontrare le stesse sensazioni di un mese prima, mi portano a stappare in religioso silenzio il tappo di sughero. Mi godo il rituale, come sempre faccio quando non sono di fretta, e mi preparo a riempire il bicchiere dopo aver portato il vino a circa 18 gradi C. Il suo succo di un colore perfettamente rubino riempie il bicchiere, che faccio ruotare per definirne la consistenza, le lacrime e gli archetti, che com

BIANCHELLO DEL METAURO, IL VINO DI TUTTI I GIORNI

Ma il titolo potrebbe trarre in inganno, perché vino di tutti i giorni non significa vino senza pretese, ma anzi un vino che alla estrema versatilità in abbinamento ai semplici piatti quotidiani riesce ad abbinare un proprio carattere ed esprimere una certa territorialità. Territorio che nello specifico si trova sulle sponde del Metauro, fiume che sorge sull'Appennino marchigiano e che dopo aver percorso ben 120 chilometri tra strette gole appenniniche prima e tra dolci colline coltivate a grano poi, sfocia tranquillo nel mare Adriatico all'altezza di Fano. La zona è famosa per la battaglia del Metauro che si è svolta nel 207 a.C. tra romani e punici, conclusasi con la vittoria dei primi e che ha lasciato sul campo un numero impressionante di morti (circa 30.000) anche per quei tempi. Il Bianchello è uno dei tanti cloni di Trebbiano presenti soprattutto in centro Italia, vitigno quest'ultimo che si sta parecchio rivalutando negli ultimi anni sia tra gli addetti ai lavor

MARCAMPO TOSCANA IGT (2009) - PODERE MARCAMPO

Quasi tutti i miei amici e parenti conoscono la mia passione per il vino. Così sanno che se vogliono farmi un regalo, una cosa che gradisco particolarmente è una bottiglia di buon vino. Al ritorno dalle vacanze estive in Toscana, mio cognato ha quindi deciso di omaggiarmi di una bottiglia di vino e per mia fortuna, e probabilmente ben consigliato da qualche bravo enotecario, non si trattava della solita bottiglia di Bolgheri o di Morellino di Scansano o ancora di Chianti, quindi di vini che potrei trovare a pochi passi da casa mia. Podere Marcampo infatti è una azienda agricola di Volterra, che produce olio e vino oltre ad essere un quotato agriturismo. Il loro vino di punta, il Giusto alla Balze, ha ottenuto diversi riconoscimenti. Io invece ho assaggiato il Marcampo, Merlot e Sangiovese al 50%, vino che fermenta 15 giorni in acciaio, con la malolattica svolta naturalmente, che dopo un anno di acciaio e 5 mesi di affinamento in bottiglia viene messo in commercio. In ge

AMEDEO BIANCO DI CUSTOZA SUPERIORE DOC (2013) - AZIENDA AGRICOLA CAVALCHINA

Amedeo Bianco di Custoza di Cavalchina Oggi siamo a Custoza, sulle appena pronunciate colline moreniche a sud del Lago di Garda, dove le vigne si susseguono ordinate e delimitate dalle strade da filari di piccoli alberi e muretti in pietra; poi il paese fatto di case mono familiari con ampi giardini e poche auto in circolazione. Fuori dal paese lo sguardo spazia tranquillo tra vigne, poche case isolate e agriturismi; del resto la zona ha una vocazione turistica di buon livello e non è certo raro trovarvi turisti un po' in tutto l'anno grazie al Lago e alle terme. Qui si ha proprio l'idea che tutto sia curato e valorizzato al meglio, ogni singolo pezzo di terra, vigna, aiuola o siepe. In questo panorama rurale che talvolta può diventare ameno, soprattutto sotto il cielo grigio che promette pioggia, mi ritrovo ad assaggiare l'Amedeo, bianco di Custoza Superiore dell'Azienda Agricola Cavalchina. Il nome deriva da quel Principe Amedeo di Savoia che nel 1866 f

RUBICO LACRIMA DI MORRO D'ALBA DOC (2013) - MAROTTI CAMPI

Rubico di Marotti Campi Devo ammettere che fino a prima di iniziare il corso Ais non avevo mai assaggiato un Lacrima di Morro d'Alba e probabilmente non sapevo neanche che esistesse. Poi al corso di secondo livello un nostro mitico relatore dalle buone doti oratorie unite ad una esperienza pluriennale, ci ha introdotto a questo vino delle Marche, semplice, beverino e .... unico. Infatti già al naso è praticamente inconfondibile ad un modesto degustatore. L'unico vino con il quale si può eventualmente scambiare per una certa somiglianza olfattivo-gustativa è il Rusce' di Castagnole Monferrato, altra chicca enologica dell'affollato mondo dei vitigni autoctoni italici. Da quel corso di secondo livello in poi mi è capitato diverse volte di assaggiare un Lacrima (meglio se in purezza), con alterne fortune e le volte che il vino mi è piaciuto ne ho anche scritto su questo blog. L'area vinicola di Morro d'Alba, in provincia di Ancora, è piccola ma conosciut

CAMPOFIORITO ROSSO CONERO DOC (2011) - FATTORIA LUCESOLE E AION ROSSO CONERO (2011) - MORODER

Tra le varie Doc delle Marche una di quelle che a mio modesto avviso può maggiormente crescere in termini commerciali è il Rosso Conero. Primo perché il territorio è vocato alla produzione di rossi di qualità, poi ha una dimensione limitata  (quindi niente Rosso Conero prodotto in zone improbabili) e infine i produttori sono tutti molto impegnati in una ricerca della qualità che ha fatto bene alla Doc nel suo complesso. Infatti negli ultimi tempi questo vino sta riscuotendo dei buoni successi e assaggiandolo si può capire che la fama non è certo immotivata o dettata da semplice moda. Come dicevo la zona di produzione è ristretta (circa 500 ha) e limitata alle zone esposte a mezzogiorno del Monte Conero, dove si coltiva soprattutto Moltepulciano e un po' di Sangiovese. Ho assaggiato due Rosso Conero molto diversi tra loro eppure entrambi di buona fattura. CAMPIOFIORITO ROSSO CONERO DOC (2011) - FATTORIA LUCESOLE Campofiorito di Fattoria Lucesole La fattoria Lucesole è

EVOE' PASSERINA IGP (2013) - AZIENDA VITIVINICOLA CIU' CIU'

Quando alla fine dello scorso inverno ho incominciato a interessarmi dei vini marchigiani la mia guida di riferimento era una vecchia edizione del Berebene del Gambero Rosso, nello specifico il 2009, dove si possono trovare ottimi vini a prezzi inferiori ai 10 euro. Tra i produttori proposti mi incuriosiva l'Azienda Vitivinicola Ciù Ciù, un po' devo ammetterlo attirato dallo strano nome e un po' perché veniva riproposto su diverse tipologie di vino. Naturale quindi che quando ho visto una bottiglia di Passerina di questo produttore in un piccolo emporio di vini sulle statale Adriatica nei pressi di Marotta non abbia esitato a portarla a casa. Anche se non si tratta dei più famosi Pecorino Merlettaie o del Rosso Piceno Gotico, l'Evoè ha comunque un carattere generoso e affidabile a perfetta espressione del territorio di nascita. Giallo paglierino con già alcuni riflessi dorati, al naso si possono trovare note di frutta delicata come la susina gialla e una incert

LE ARENGARIE ALGHERO DOC (2012) - SELLA E MOSCA

Il panorama enologico italiano è tra i più variegati al mondo. Lo dimostrano i centinaia di vitigni autoctoni presenti in ogni regione e che spesso nulla hanno da invidiare ai più blasonati vitigni internazionali. Se ne trovano in ogni regione e ognuno di loro ha una caratteristica che li rende diversi dagli altri, spesso diversi a seconda della filosofia del produttore, del terreno o del microclima, dell'annata e di numerosi altri fattori. Spesso a chi mi chiede consiglio sul vino  da acquistare propongo questi vini, anche se alle volte sono difficili da trovare in quando raramente superano commercialmente parlando il limite del territorio di produzione e questo è davvero un peccato. Ma occorre dirlo in Italia come quasi in tutto il mondo riescono bene anche i vitigni internazionali come sauvignon, cabernet, merlot e syrah in alcuni casi utilizzati in uvaggio spesso anche con vitigni autoctoni, in altri casi prodotti in purezza. Quindi a differenza di Nebbiolo o Aglianico