Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da febbraio, 2014

CEREGIO SANGIOVESE DI ROMAGNA SUPERIORE DOC (2011) - FATTORIA ZERBINA

Ceregio di Fattoria Zerbina La Fattoria Zerbina è una bella realtà enologica emiliana, nata nel 1966, piuttosto famosa per la produzione di vini muffati in stile sauternes utilizzando l'autoctono albana in quel di Faenza, che con lo Scaccomatto raggiungono i vertici della produzione e che ogni anno si aggiudica numerosi premi da parte delle principali guide ed entusiastici commenti da parte di wine blogger e sommelier. Tuttavia l'azienda ha voluto investire molto anche nel Sangiovese, che qui si esprime ad alti livelli su terreni argillo-calcarei soprattutto se abbinato ad una resa per ettaro molto bassa. Il Ceregio rappresenta il sangiovese più facile da bere della Fattoria Zerbina. Nel bicchiere si veste del rubino scarico tipico del sangiovese, vitigno che non si distingue certo per la grande quantità di materia colorante a differenza delle cosiddette uve 'tintorie', mentre gli archetti non troppo fitti ma le lacrime che scendono lente nel bicchiere mi fann

DONNA MARGHERITA BARBERA D'ALBA DOC (2012) - GIOVANNI ROSSO

Barbera dAlba di Giovanni Rosso Con questo post, dopo tanto enologico girovagare, torno all'amato Piemonte, mia regione vitivinicola d'adozione e lo faccio con il vino più amato dai piemontesi, quello che non può mancare in tavola per il suo straordinario rapporto con la terra, capace di regale emozioni inaspettate e talvolta anche delusioni. La barbera è espressione del suo territorio, ma ancora di più è un vino che si identifica perfettamente con chi lo produce, grazie ad una impressionante versatilità. Giovanni Rosso è un produttore di Serralunga d'Alba naturalmente concentrato sulla produzione di Barolo, visti i cru che possiede in queste zone. Produce anche la Barbera con uve provenienti dai vigneti Damiano, Costa Bella, Cerretta in Serralunga d'Alba e Valle del Mondo in Roddino. Donna Margherita, omaggio alla donna che sposò Benedetto Rosso agli inizi del '900, fa affinamento in botti di rovere per 12 mesi, ma anticipo che il legno non è per nulla i

VERTICALE DI MONTIANO: FALESCO

Splendida verticale di Montiano dell'azienda vinicola Falesco a Cesano Maderno, nella bella cornice di Palazzo Borromeo, in occasione di una serata organizzata dall'Ais di Monza e Brianza. Cinque le annate degustate con la presenza di Riccardo Cotarella, forse l'enologo italiano più famoso sia in Italia che all'estero e proprietario della Falesco. L'area su cui si estendono i vigneti va dal lago di Bolsena e la città di Orvieto, su un terreno tipicamente vulcanico composto da lapillo, quindi molto ricco di potassio. È una zona lontana dal mare e dalla sua influenza, quindi temperature piu fredde, anche se in parte mitigate dal particolare microclima generato dal lago. La prima annata prodotta è stata il 1993 con una produzione di sole 400 bottiglie non poste in commercio, mentre l'annata 1994 ha visto la produzione di 2000 bottiglie. Diciamo innanzitutto che, come ha sottolineato il Dott. Cotarella, il Merlot è sinonimo di morbidezza, al contrario del

FOOD &WINE - PARTE II

CICCIO ZACCAGNINI Lo so, spesso trascuro l'Abruzzo nei miei post. Ma qui non mi sono lasciato sfuggire l'occasione di visitare il banco di assaggio di Ciccio Zaccagnini, azienda emergente nel mondo enologico, grazie ai suoi vini molto rappresentativi del territorio. Ho assaggiato Ispira (credo) Passerina del 2012, un po timida nei profumi anche a causa di una temperatura di servizio troppo fredda, ma molto ben bilanciata e piacevole al palato, ottima come aperitivo ma anche in accompagnamento a piatti di pesce non troppo elaborati. Poi il Montepulciano riserva San Clemente del 2010, l'ultima annata in commercio, ancora lontana dalla perfetta maturità che raggiungerà a mio avviso non prima di due o tre anni, con tannini ancora esuberanti nonostante il periodo di affinamento in legno di 15 mesi e altri 6 di bottiglia. Eppure non è difficile misurarne le potenzialità, ma anche una certa personalità non scontata sia al naso di liquirizia, sia per una succosa presenza di

FOOD & WINE 2014 - PARTE I

Personalmente rispetto alle grandi manifestazioni preferisco gli eventi dedicati alle singole aziende, magari verticali di 5-6 annate dove si può riscontrare l'evoluzione del vino, l'influenza delle condizioni climatiche o ancora lo stesso vitigno e la stessa annata ma di aziende diverse per capire lo stile di lavoro in vigna e in cantina. Inoltre in alcune manifestazioni la mancanza di giorni dedicati eslusivamente agli operatori rende tutto molto più caotico e dispersivo sia per i produttori, sia per chi il vino lo vuole degustare, confrontare e ricordare. Tuttavia devo dire che questa edizione del Food & wine che si è tenuta a Milano nello scorso week end mi è parsa davvero convincente. Inanzitutto per l'ampio spazio espositivo dedicato, che ha permesso a tutti di potersi muovere piuttosto agevolmente tra i banchi di assaggio dei produttori senza dover fare a sportellate. Poi per la selezione delle aziende, ampia, in grado di coprire tutte le regioni d'It

BRECCIAROLO ROSSO PICENO SUPERIORE DOC (2011) - VELENOSI

Brecciarolo - Velenosi La Velenosi nasce nel 1984 ad Ascoli Piceno e può contare su terreni di proprietà per più di 100 ettari vitati e un territorio collinare che spazia dall'entroterra marchigiano fino ad arrivare al mare. Col passare del tempo, delle vendemmie e all'arrivo dei primi riconoscimenti nazionali l'azienda ha acquistato territori in altre zone delle Marche, anche per allargare la produzione all'emergente Lacrima di Morro d'Alba e al famoso (anche sui mercati esteri) Verdicchio. L'azienda ha quindi iniziato ad esportare negli Stati Uniti, Canada, Francia e Giappone, fino ad arrivare a produrre circa 2 milioni di bottiglie. Velenosi produce un po' di tutto quanto possa considerarsi tipico del territorio marchigiano a partire ovviamente dal Rosso Piceno, passando per l'Offida, i bianchi Pecorino e Passerina, quest'ultima anche in insolita veste di spumante, e come già accennato il Lacrima di Morro D'Alba e il Verdicchio. Del

DEGUSTAZIONI IN ORDINE SPARSO (1)

Non sempre ho il tempo di postare tutti i vini che bevo, sopratutto perché se un vino mi ha incuriosito mi piace cercare di saperne di più su quel produttore; e questo significa ricercarne sul web le impressioni di altri wine blogger, navigare sul sito del produttore per verificare le caratteristiche tecniche della vinificazione, zone di produzione, disciplinari ecc. Il tutto richiede tempo, non ultimo quello di scrivere il post e rileggerlo attentamente per evitare di scrivere cose non vere o semplici inesattezze. Ho quindi deciso di tenere aggiornato un post con i vini bevuti che sono meritevoli solo . . . . di una veloce descrizione. CARIGNANO DEL SULCIS DOC (2011) - CALALONGA Carignano del Sulcis - Calalonga Devo ammettere che non avevo mai assaggiato un Carignano del Sulcis; intenzionato a rimediare a questa mia assurda mancanza ho acquistato questa bottiglia d'istinto e consapevole di non essermi minimamente informato su quali erano i migliori produttori di questo

EVENTI: VERTICALE DI MONTIANO

Interessante verticale di Montiano, in programma per mercoledi 12 febbraio alle ore 21 a Cesano Maderno nella splendida cornice di Palazzo Borromeo. Saranno 5 le annate in degustazione: 2004, 2006, 2008, 2010, 2011. Il relatore Paulo de Carvalho e il professor Riccardo Cotarella proprietario di Falesco nonché uno dei più conosciuti e stimati enologi italiani, condurranno la serata e la degustazione di questo Merlot prodotto a Montefiascone, da una vecchia vigna a bassa produttività e con la consueta e rigorosa selezione dei grappoli. Per informazioni: Ais Monza e Brianza

ENANTIO DOC (2005) - AZIENDA AGRICOLA LETRARI

Enantio - Letrari Conosco l'azienda Letrari per esserci passato la scorsa estate quando ero in vacanza in Trentino. Ho avuto anche la fortuna, come ho già scritto in un mio post, di conoscere il mitico Leonello Letrari, uno degli enologi che hanno fatto la storia delle bollicine italiane e non solo (non solo bollicine intendo). Ho assaggiato un Manzoni bianco e regalato un Fojaneghe ad un amico che l'ha trovato semplicemente strepitoso per l'eleganza donata dai vitigni internazionali, la personalità nell'accompagnare piatti anche complessi, uniti alla facilità di beva perchè a metà pranzo la bottiglia era già finita. Anche oggi come innumerevoli altre volta, mi sono ritrovato davanti alla consueta scelta di abbinare un vino ad piatto e nello specifico lasagne al ragù fatte in casa e uno spezzatino di vitello; fuori una pioggia insistente e noiosa come accade da giorni. Tra le etichette di varie forme e colori l'Enantio mi ha subito fatto ritornare al Trenti