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Visualizzazione dei post da ottobre, 2013

MOLAMATTA COLLIO DOC (2011) - MARCO FELLUGA

Produttore friulano molto conosciuto, si distingue per l'elevata qualità dei suoi prodotti a partire da quelli che possono essere definiti i vini base o vini di partenza dell'azienda. Il Collio Bianco Doc Molamatta nasce nel comune di Farra d'Isonzo, su un terreno formato da marne e arenarie che garantisce al vino grande sapidità tipica di questo territorio, con un uvaggio formato da Pinot bianco (40%), Tocai friulano (40%) e Ribolla gialla (20%). Il Pinot bianco viene fatto fermentare in botti di rovere mentre Tocai e Ribolla gialla fanno solo acciaio. Ne consegue un vino dal colore giallo dorato non particolarmente carico. Al profumo regala in primis la frutta esotica e un ricordo di spezie dolci come la vaniglia. Ma il meglio lo riserva al palato, con una grande eleganza, bel corpo e perfetto equilibrio tra morbidezze e durezze. Matrimonio perfetto con del coniglio arrosto con accompagnamento di  funghi porcini.   

IL MARZEMINO: UN VITIGNO AUTOCTONO TRENTINO

Spesso sento dire 'a me non piacciono i vini tipo il Marzemino' e tutte le volte mi chiedo il perchè. Il Marzemino è un vitigno autoctono italiano che si è adattato particolarmente bene al microclima e al terreno basaltico del basso Trentino. In particolare è tipico della Vallagarina, identificata come l'ultimo tratto della valle percorsa dall'Adige che ha come limite estremo superiore il paese di Besenello a circa 10 km da Trento e lo sbocco della pianura padana come limite inferiore. Il Marzemino è coltivato con il tipico sistema della pergola trentina, il suo grappolo è medio-grande con acini di un bel colore rosso scuro. Solitamente il mosto vede un breve contatto con le bucce. E' un vino di medio corpo e media struttura, con bei profumi fruttati e floreali, di buon equilibrio e con un certo finale amarognolo. Semplice e fresco risulta estremamente versatile e a differenza di altri vini più impegnativi può accompagnare tantissimi piatti della cucina i

I VINI PASSITI - COLLI ORIENTALI DEL FRIULI DOC E BREGANZE DOC

Ci sono tre possibilità di produrre vini passiti. Il primo metodo è la vendemmia tardiva e consiste in una sovramaturazione di alcune settimane delle uve sulla pianta. I grappoli si concentrano di glucosio e soprattutto fruttosio anche se tendono a perdere parte della loro preziosa acidità. Il secondo metodo utilizzato consiste nell'appassimento delle uve al sole, se il tempo lo permette, o in appositi locali arieggiati per evitare lo sviluppo di muffe dannose. Sempre più spesso si ricorre all'appassimento forzato, dove tramite il sistema della ventilazione artificiale con aria a 30 °C il tempo di appassimento si riduce notevolmente. Per finire ci sono gli Icewine, o vini di ghiaccio. Molto diffusi in Canada e Germania; in questo caso gli acini vengono lasciati tutto l'inverno sulle viti ad appassire e raccolti a gennaio con temperature medie molto basse. La concentrazione naturale del contenuto zuccherino e di altre sostanze estrattive unita all'utilizzo di vit

BAROLO CHINATO (2011) - CERETTO

La fama del Barolo chinato è progressivamente calata nel corso del tempo, principalmente a causa del fatto che spesso si utilizzavano le uve meno pregiate di Nebbiolo per la sua produzione. Ceretto ha fatto sicuramente una scelta ben diversa per il suo Chinato. Produttore mitico di Alba, è famoso per i suoi Barolo e Barbaresco ma vince spesso premi e riconoscimenti internazionali anche con i più semplici Arneis e Dolcetto. La produzione prevede che le erbe e la china vengano messe in infusione in alcol e aggiunte successivamente al vino. Si procede alla aggiunta di zucchero e il tutto viene posto in legno per un periodo variabile di circa 6 mesi. Questo periodo di affinamento è fondamentale affinchè si abbia la corretta amalgama di vino ed essenze. Ne esce un vino limpido, dal colore granato con riflessi aranciati. Al naso si percepisce netta la china, il rabarbaro, una nota minerale oltre ad una gradevole speziatura, mentre solo dopo un po' di riposo nel bicchiere si

CARMENERE CASILLERO DEL DIABLO (2011) - CONCHA Y TORO

Concha y Toro è una delle aziende vitivinicole più grandi del Cile ed una di quelle che esporta maggiormente all'estero. In Italia viene importato e distribuito da Castello Banfi dal 2004. Casillero del Diablo è uno dei marchi dell'azienda che contraddistingue le produzioni di monovarietali: Cabernet Sauvignon, Syrah, Chardonnay ecc. Tra questi mi ha incuriosito un vitigno che non avevo mai provato: il carmenere. Vitigno bordolese è diffuso soprattutto in Cile, Stati Uniti e .... Veneto. Prodotto nella Rapel Valley, zona centrale del Cile, la protezione delle Ande alle spalle e l'influsso dell'Oceano Pacifico di fronte creano un microclima ideale per la crescita della vite. Il vino si presenta rosso rubino impenetrabile, con archetti fitti e lacrime che scendono lente nel bicchiere. Il profumo è intenso e complesso, dove su tutto prevalgono le note speziate, gli aromi di prugne e frutti di bosco e il legno sotto forma di tabacco un po' invadente per i mi

BOLLICINE IN FESTA - X EDIZIONE - PARTE II

Proseguendo nel bel viaggio delle bollicine italiane mi sono diretto deciso verso la sperimentazione, ovvero l'assaggio di bollicine per me nuove. Il Metodo classico Brut Rosè di Falesco è prodotto con Pinot nero coltivato nel punto più alto dell'azienda di Montecchio, a 450 m.s.l.m. Leggera macerazione sulle bucce che conferisce il colore 'buccia di cipolla', i profumi varietali tipici del Pinot nero, bocca particolarmente setosa combinata ad un bella struttura, sono le principali caratteristiche di questo vino prodotto dall'azienda di proprietà del famoso enologo Cotarella. Il Monogram Brut millesimato dell'azienda Castel Faglia, è prodotto prevalentemente con Chardonnay, con un 10% di Pinot nero. Profumi delicati di agrumi, particolarmente secco e sapido, una bella cremosità in bocca, questo vino fa 36 mesi di affinamento sui lieviti. Bella prova per il Salvadek extra brut millesimato di Monte Rossa. Famosa per vincere diversi premi con il Cabocho

BOLLICINE IN FESTA - X EDIZIONE - PARTE I

Raggiunge la decima edizione la rassegna Bollicine in festa a Misinto, dedicata alle migliori realtà spumantistiche italiane e internazionali organizzata dall'Ais Monza e Brianza. Diverse le aziende rappresentative di Franciacorta, Oltrepo' Pavese, Trentino Alto-Adige oltre ad altre realtà dell'Italia del centro-sud. Il primo spumante degustato è stato il 'Five roses', unico vino metodo classico di Leone de Castris, prodotto con Uve Negroamaro, da terreni argillosi-limosi che dopo la consueta fase di fermentazione affina sui lieviti per circa 12 mesi. Bellissimo il colore 'velo di cipolla', al naso è intenso con una nota di petali di rosa in evidenza. Ruffiano al palato è adatto ad accompagnare un intero pasto grazie alla sua intensa struttura. E' stata poi la volta del Brut di 'Il Mosnel'. Avevo già assaggiato il brut in almeno un'altra occasione, cosa che mi ha permesso di confermare la mia personalissima positiva opinione di quest

POGGIO AI GINEPRI BOLGHERI DOC (2011) - TENUTA ARGENTIERA

La scorsa estate dopo una visita a Bolgheri con il suo lungo viale di cipressi, il castello e il suo centro storico pieno di enoteche e ristoranti, stavo tornando a San Vincenzo dove soggiornavo per una breve vacanza quando ho incontrato l'entrata della Tenuta Argentiera, azienda di Donoratico sulla bellissima costa dell'alta maremma, che fa parte del Consorzio della Doc Bolgheri. Tenuta Argentiera faceva parte in passato dell'antica Tenuta di Donoratico di proprietà della famiglia fiorentina dei Serristori. Oggi la tenuta è di proprietà dei fratelli Fratini. All'entrata del cancello, in un piccolo caseggiato si trova il raffinato punto vendita. Intorno basse colline coltivate a vigna fino a perdita d'occhio.  Pochi i vini prodotti dall'azienda. Un vino di entrata, altri due di medio livello e due cru, tutti rigorosamente rossi. Ho assaggiato il Poggio ai Ginepri 2011, composto da Cabernet Sauvignon (40%), Syrah (25%) e Petit Verdo

CHIANTI CLASSICO DOCG (2011) - PODERI CASTELLARA

I Poderi Castellare di Castellina possiedono 80 ha. nel cuore del Chianti Classico di cui 33 destinati a vigneto mentre nel resto si ritrovano ulivi, colture varie e bosco. Terreni misti di marne calcaree, galestro e argilla, buon drenaggio dell'acqua e buona esposizione al sole ne fanno una delle zone più adatte alla coltivazione del Sangiovese. Nel 1970 l'azienda viene acquistata dal giornalista ed editore Paolo Panerai, che investe successivamente anche in Rocca di Frassinello nella Maremma Toscana, progetto concepito in partnership con Les Domaines Baron de Rothshild-Lafite ed in cui vengono impiantati Sangiovese e vitigni internazionali. Infine l'investimento nei Feudi del Pisciotto, tra Caltagirone e Piazza Armerina dove viene coltivato il Nero d'Avola. Il Chianti Classico di Castellare di Castellina, prodotto con uve Sangiovese e Canaiolo, è rosso rubino molto scuro e di buona consistenza. Al naso è intenso, complesso e fine, con sentori speziati di chi

TEROLDEGO IGT (2011) - BOSSI FEDRIGOTTI

Rovereto la si incontra una ventina di chilometri prima di Trento , nella lunga valle solcata dall'Adige dove a fare da cornice si stagliano montagne ricoperte di boschi e di vigneti che degradano verso il fiume (ma anche tra autostrada, statale e ferrovia). E' la città dove hanno sede molte aziende vitivinicole trentine e tra queste ho deciso di visitare la Bossi Fedrigotti, azienda acquistata di recente dalla Masi agricola, l'azienda di Gargagnano di Valpolicella famosa per gli Amarone e i Campolongo di Torbe (tra gli altri). Bottiglie di Fojaneghe a partire dal 1961 Appena entrati oltre il pesante cancello in ferro battuto, una strada sterrata porta ad un parcheggio e ad un caseggiato basso in cui si effettua la vendita di vino ai clienti. All'interno diversi cartoni di bottiglie, cofanetti vari e un armadietto in cui viene custodita una bottiglia di Fojaneghe per ogni annata a partire dal 1961. Diverse le cose interessanti tra cui Gewurztraminer, P

LA MONELLA BARBERA DEL MONFERRATO DOC (2011) - BRAIDA

Braida è un'azienda vitivinicola di Rocchetta Tanaro, famosa per il Montebruna e il Bricco dell'Uccellone con cui spesso vince premi e riconoscimenti nazionali. Ho assaggiato La Monella, un Barbera del Monferrato frizzante, che deriva da vigneti relativamente giovani e che fa una fermentazione-macerazione sulle bucce di circa 10 giorni. Successivamente si realizza un affinamento in acciaio di 4 mesi e poi in bottiglia per 2 mesi. Color rosso rubino con riflessi violacei, bella schiuma. Al naso è intrigante con la frutta fresca rossa in primo piano, una nota erbacea e una leggera nota pungente. In bocca è naturalmente vinoso, per il resto mi aspettavo maggiore freschezza; ho l'impressione che questo vino andasse bevuto almeno 6 mesi prima per poter esprimere al meglio il suo potenziale. Abbastanza armonico e senz'altro maturo è abbinabile soprattutto con i salumi e formaggi non molto stagionati.

CHARDONNAY FORMIGAR (2011) - PRODUTTORI DI COLTERENZIO

Che l'Alto Adige abbia un elevato standard qualitativo relativamente alla produzione di vino, è ormai un dato di fatto. Eppure la maggior parte delle volte che degusto un Lagrein, un Pinot noir, un Gewurztraminer di queste parti riesco sempre a sorprendermi di quanto i vini siano equilibrati, fini e armonici. La degustazione 'alla cieca' di ieri sera avrebbe dovuto subito farmi venire in mente l'Alto Adige, il suo particolare microclima fatto di notti fresche e giorni caldi con l'aerazione continua dei venti provenienti dal lago di Garda. Invece sono stato rapito dalla sua struttura, equilibrio ed opulenza. I produttori di Colterenzio rappresentano una vivace realtà dell'Alto Adige con più di 300 soci conferitori e 300 ha di vigneti. Lo Chardonnay Formigar 2011 fa parte della linea Cornell che rappresenta i Grand Cru di Colterenzio: uve selezionate dei migliori vigneti e affinamento in barrique. Le uve provengono da Colterenzio e Cornalano, ad una alt